Facciamo un po' di chiarezza sui referendum che sono stati proposti di recente. Innanzitutto, le proposte referendarie sono due, con intenti e propositori diversi. Sono il cosiddetto referendum Passigli, il primo ad essere stato proposto, e quello che viene chiamato Anti-porcellum. Vediamoli nel dettaglio.
Premessa: le leggi in questione
Mattarellum
La legge Mattarella, anche nota come "mattarellum", è l'insieme delle disposizioni contenute negli articoli di legge n. 276 e n. 277 del 1993. A grandi linee, è un sistema elettorale misto.
Essa divide il territorio nazionale in 475 collegi uninominali per la Camera, e in 232 per il Senato.
Un collegio uninominale è un gruppo di elettori tutti residenti nella stessa zona territoriale.
Per
entrambe le camere, il 75% dei seggi è assegnato con il sistema
maggioritario, mentre il 25% dei seggi si assegna con il sistema
proporzionale.
Il sistema maggioritario funziona così:
Ogni
partito presenta una lista elettorale per ogni collegio. Diversamente
dal "porcellum", ogni elettore vota il singolo candidato di una lista
elettorale, e non il partito, quindi ha il potere di esprimere una
preferenza esattamente per la persona che vuole in parlamento, laddove il "porcellum" sposta invece questo potere verso il partito che presenta la
lista.
Viene eletto il candidato che ottiene più consensi in un
singolo collegio, e nessuno può candidarsi in più d'un solo collegio per
volta.
Il sistema proporzionale, invece, è diverso per
le due Camere, ed impiega una diversa scheda elettorale. Non riteniamo
utile scendere nei complessissimi dettagli. In sintesi questi seggi
vengono assegnati in maniera all'incirca proporzionale al numero di voti
raccolti su scala nazionale, piuttosto che nel singolo collegio. Tutti i partiti che non superano il 4% dei voti non hanno diritto ad accedere a seggi assegnati con questo sistema.
Per approfondire:
voce "Mattarellum" su Wikipedia
voce "Collegio Uninominale" su Wikipedia
Porcellum
Chiariamo ora in cosa consiste il famigerato "porcellum". Con questo nome si denota la legge n. 270 del 2005, anche detta Legge Calderoli dal nome del suo proponente. Essa apporta delle modifiche alle precedenti leggi n. 361, del 1957 e n. 533 del 1993.
La legge prevede innanzitutto l'abolizione dei collegi uninominali e la sostituzione con un collegio unico nazionale: il numero di voti viene dunque calcolato direttamente su scala nazionale.
Ogni partito presenta una lista elettorale ordinata. Entrano in parlamento i candidati che si trovano più in alto nella lista. Per esempio, se un partito ottiene 10 seggi, entreranno in parlamento i primi 10 candidati della sua lista.
I partiti si presentano aggregati in coalizioni. Ogni coalizione ha l'obbligo di depositare, insieme al suo simbolo elettorale, anche un programma di governo e di indicare un candidato che sia a capo della coalizione. Facciamo notare che questo punto è considerato positivamente da alcuni come una forma embrionale di elezione diretta del capo del Governo.
Vengono eliminati i voti ai partiti che non abbiano raggiunto il 4% del totale al Senato e l'8% alla Camera. Si eliminano anche tutti i voti alle coalizioni che non hanno ottenuto almeno il 10% alla Camera e il 20% al Senato.
Con i rimanenti voti, si individua la coalizione che ha ottenuto la maggioranza relativa dei consensi per ogni camera del parlamento. Se questa ha raggiunto almeno il 55% dei voti totali rimanenti, si procede ad assegnare i seggi in proporzione ai voti raccolti dai partiti. In caso contrario, alla coalizione di maggioranza relativa viene assegnato il 55% dei seggi, che verranno ripartiti, proporzionalmente ai voti ottenuti, fra i partiti della coalizione. I restanti seggi vengono assegnati alle coalizioni minoritarie in maniera proporzionale ai voti ottenuti. Poichè alla coalizione di maggioranza relativa è garantita più della metà dei seggi, si dice che la legge assegna un "premio di maggioranza".
Abbiamo in questa sede sorvolato su dei dettagli che riteniamo di minore influenza sull'esito dell'elezione.
Per approfondire:
voce "Porcellum" di Wikipedia.
Vediamo ora in dettaglio i quesiti referendari.
Referendum Antiporcellum
Propositori
La proposta è di Arturo Parisi. il referendum è appoggiato, tra gli altri dai seguenti partiti: Italia dei valori, Partito liberale italiano, Sinistra ecologia e libertà, I democratici, Unione popolare. L'idea è sostenuta all'interno del PD anche da Walter Veltroni, Romano Prodi e Pierluigi Castagnetti, cui in seguito si sono aggiunti Chiti, Fassino, Franceschini, Bindi, Errani, Rossi. Ricordiamo, però, che la linea Bersani (cioè della segreteria del PD) è contraria ad entrambi i referendum.
Per questo motivo, a volte i sostenitori del Passigli parlano dell'antiporcellum come di un referendum nato "in seno ai partiti", in contrapposizione al loro che definiscono nato "in seno alla società civile".
Motivazioni
In sintesi, il referendum anti-porcellum si ripropone di abrogare la presente legge elettorale, il "porcellum", per riportare in vigore la legge precedente, il cosiddetto "mattarellum".
L'idea dei propositori è quella di reintrodurre il collegio uninominale e la preferenza diretta sulla scheda elettorale per i candidati alle Camere, poiché giudicano deleteria la presenza delle liste bloccate (che nella prassi sono solitamente decise dalle segreterie di partito). Secondo i proponenti, a causa delle liste bloccate vengono eletti candidati scelti dai notabili del partito secondo criteri poco trasparenti, i cosiddetti "nominati", che altrimenti non sarebbero riusciti ad entrare in Parlamento, perché non sono veramente preferiti dagli elettori. La "nomina" rende inoltre i parlamentari dipendenti da coloro che li hanno inseriti nelle liste, e quindi con meno autonomia decisionale.
Conseguenze
Le principali conseguenze nel caso il referendum sia approvato sono, come già detto, la reintroduzione dei collegi uninominali, l'abolizione del premio di maggioranza, e la reintroduzione di una parte dei seggi assegnati in maniera proporzionale invece che maggioritaria. Si tornerebbe anche indietro, rispetto all'iter che la legislatura ha seguito negli ultimi anni, sul concetto di Repubblica presidenziale, verso la quale la legge Calderoli spinge tramite l'introduzione del capo di coalizione.
Tecnicismi
I quesiti in realtà proposti sono due. Il primo chiede di abolire totalmente il Porcellum, allo scopo di far tornare in vigore la legge precedente.
Il secondo è stato pensato come strategia di riserva nel caso il primo quesito non venisse accettato dalla Corte Costituzionale. Esso cerca di riportare il sistema elettorale allo stato precedente l'emanazione della legge Calderoli mediante una lunga serie di piccole modifiche.
Principali problematiche
Il primo problema legato a questo referendum è il poco tempo a disposizione per raccogliere le firme. Ne devono essere raccolte infatti raccolte 500.000 e vanno depositate in Corte di Cassazione entro il 30 settembre.
Il secondo problema, piuttosto importante è legato alla cosiddetta "reviviscenza" delle leggi abrogate. La giurisprudenza prevede infatti, piuttosto chiaramente, che se una legge è stata abrogata da una successiva, far abolire quest'ultima mediante un referendum non riporta in vigore quella originale, ma lascia la cosiddetta "vacatio legis", ossia un vuoto legislativo. Molti costituzionalisti si sono già espressi in questo senso e c'è poca speranza che la reviviscenza venga applicata.
Infine, e questo è un problema che affligge sempre tutti i referendum indistintamente, non è ancora chiaro quali saranno le conseguenze precise dei quesiti nel caso la Corte Costituzionale li approvi. Bisognerà attenderne la sentenza per cominciare a farsi un'idea.
Per approfondire:
dichiarazione video di Sofia Ventura, firmataria dei due quesiti, raccolta da Punto Lib.
nota tecnica sui due quesiti rilasciata dai propositori
infografica di Linkiesta.it, che mette a confronto porcellum, mattarellum e i quesiti.
intervista a Francesco Clementi, membro del comitato promotore dei referendum.
intervista ad Andrea Morrone, presidente del comitato referendario “Firmo Voto Scelgo”.
tutti i documenti aurio di Radio Radicale sul referendum antiporcellum.
Referendum Passigli
Propositori
La proposta è di Stefano Passigli, ex parlamentare dell'Ulivo.
Tra i sostenitori Umberto Ambrosoli, Corrado Augias, Gae Aulenti,
Tullio De Mauro, Umberto Eco, Carlo Federico Grosso, Giovanni Sartori,
Corrado Stajano, Massimo Teodori, Paolo Mauri, Gustavo Visentini,
Innocenzo Cipolletta, Domenico Fisichella.
Alcuni esponenti del PD, tra cui Walter Veltroni e Rosy Bindi, si sono opposti a questa proposta referendaria.
Motivazioni
I propositori del referendum hanno quattro obiettivi. Innanzitutto, l'abolizione delle liste bloccate, per eliminare le distorsioni dovute alla nomina dei candidati da parte dei partiti.
Si vuole poi abolire il premio di maggioranza, che secondo i sostenitori obbliga i partiti a formare coalizioni troppo eterogenee pur di raggiungere la maggioranza relativa. Inoltre, il quesito cerca di aumentare la soglia di sbarramento dal 2% al 4%, con l'obiettivo di incentivare l'aggregazione dei partiti minuscoli.
Infine si vuole abrogare l'indicazione del candidato premier, che a detta dei sostenitori interferisce con le scelte del Presidente della Repubblica e sposta l'Italia verso un sistema di repubblica presidenziale.
Conseguenze
In sintesi, quello che verrebbe fuori da una vittoria di questo quesito referendario è, nelle intenzioni dei proponenti, un sistema proporzionale puro con soglia di sbarramento al 4%. Sarebbe possibile esprimere una preferenza per il singolo candidato, ma resterebbe in vigore il sistema del collegio unico nazionale.
Tecnicismi
I referendari mirano ad ottenere i loro obiettivi mediante una lunga lista di rimozioni molto specifiche al testo della legge, che si articolano in tre quesiti.
Principali problematiche
Due dei quesiti, quelli che rimuovono le liste bloccate sono stati giudicati da Stefano Ceccanti (costituzionalista vicino al PD) come inammissibili, poichè lascerebbero un vuoto legislativo. I propositori, invece, sostengono che i quesiti siano pienamente ammissibili. Ovviamente questo nodo sarà sciolto solo dalla sentenza della Corte Costituzionale.
Il terzo, quello che elimina il premio di maggioranza, non ha il problema della reviviscenza, poichè non abroga completamente il porcellum, ma lascia in vigore una legge applicabile.
Sarà comunque problematico raggiungere le 500.000 firme per i propositori.
Per approfondire:
intervista a Stefano Ceccanti sull'inammissibilità di due quesiti del Passigli.
articolo di Stefano Ceccanti su Europa del 28 giugno 2011.
intervista di Radio Radicale a Stefano Ceccanti sul referendum Passigli.
tutti i documenti audio di Radio Radicale sul referendum Passigli.
Per chi volesse firmare a favore dei referendum per l'abolizione della legge Calderoli:
Si può firmare presso l'anagrafe del proprio Municipio. Durante
l'orario d'apertura in tutti gli uffici dei capoluoghi di provincia, e
chiedere dei moduli raccolta firme per il referendum sulla legge
elettorale. Sono anche stati allestiti dei banchetti in vari Comuni italiani.
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