martedì 31 maggio 2011

Referendum: contro la disinformazione. (new)

Ecco il nuovo video realizzato da Punto Lib sui primi due quesiti del referendum sull'acqua.









Per approfondire, qui il documento scritto (anche in versione pdf o solo testo), e qui l'intera bibliografia.


Il video integra le correzioni agli errori del precedente (di cui ci scusiamo), e lo sostituisce interamente.

56 commenti:

Anonimo ha detto...

un decreto minesteriale non è una legge.
Un decreto ministeriale (d.m.), nell'ordinamento giuridico italiano, è un atto amministrativo emesso da un ministro nell'ambito delle materie di competenza del suo dicastero; non ha forza di legge e, nel sistema delle fonti del diritto, può rivestire il carattere di fonte normativa secondaria, laddove ponga un regolamento.

Punto Lib ha detto...

@Anonimo: Verissimo, ma in un video non ci si può mettere a fare distinguo sottili fra decreti ministeriali e leggi ordinarie. L'intento era di far capire che, sia che vinca il si sia che vinca il no, le tariffe sono sempre controllate dai politici perchè regolate dal c.d. metodo normalizzato. Abbiamo usato il termine "legge" per fare una semplificazione del tutto volontaria su una questione secondo noi assolutamente irrilevante nel merito. La cosa che non si capisce dal commento è se trovi che la semplificazione sia fuorviante o ci stai correggendo solo per pignoleria.

Anonimo ha detto...

Vi vedo molto preparati sul "leggiferese" allora provo a chiedere a voi perchè c'è qualcosa che non capisco. Nel 2009 è successo "qualcosa" dal punto di vista normativo che ha indotto le amministrazioni comunali che ancora non lo avevamìno fatto a cedere la gestione dei propri acquedotti comunali a società private e/o pubbliche, ecc.; voi mi sapreste piegare che cosa è cambiato? Cristina

archinzia ha detto...

grazie, andrò a votare Si! non credo al "mercato concorrenziale" perchè non esiste! come non esiste alcun VERO antitrust! un'autorità al controllo dei politici mi fa molta paura, perchè l'autorità in questione sono i cittadini che li eleggono. Sarebbe bello che tutta questa vs. buona volontà (qlque sia il risultato dopo il referendum) si applichi a proporre una legge migliore (cosa che personalmente ho sentito chiaramente esplicitata anche da persone dei comitati referendari... quindi non infangate il lavoro altrui) - ps: avete letto "Geopolitica dell'acqua"?

Luciano Volpe ha detto...

Veramente bravissimi ragazzi sn fiero di voi :D :D!!!

Leonardo Francesconi ha detto...

Frasi che secondo me lasciano un po' il tempo che trovano:
- "In una gara vince chi è capace di fornire il miglior servizio col minor costo" [...] "Se una società pubblica dimostrerà di saper gestire meglio questo servizio, sarà preferita a...lle concorrenti private": per quanto riguarda l'acqua di che qualità si parla? La qualità sarà sempre quella degli acquedotti statali. E poi come si dimostrerebbe la qualità del servizio che verrà offerto?
- "Il socio pubblico avrà ruolo di controllo [cioè possiede l'infrastruttura] mentre al socio privato spetterà la gestione [QUINDI ANCHE I RICAVI]
- "il secondo quesito chiede l'abolizione di un articolo di legge riguardante chi fa gli investimenti sugli acquedotti, cioè finanzia i lavori di ristrutturazione ed ampliamento delle reti idriche prestando i propri soldi o acquisendo azioni dell'impresa affidataria" FALSO! Non sta scritto da nessuna parte che questo 7% debba servire al miglioramento della qualità del servizio, e questo è il motivo per cui se ne chiede l'abrogazione!! http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=34&Itemid=53 ecco il primo ed il secondo quesito!

...cioè, sono mesi che si parla di referendum sull'acqua, sono state raccolte un milione e 400 mila firme, e questi il 30 maggio se ne escono con questo video? Me sa che le menzogne, se c'è qualcuno che ce le viene a raccontà, forse sono questi quattro.

Punto Lib ha detto...

@Leonardo:

"E poi come si dimostrerebbe la qualità del servizio che verrà offerto?"

Assegnazione tramite gara significa che l'amministrazione fa un bando di concorso, cioè stabilisce delle condizioni e degli obiettivi che i partecipanti deovno rispettare per potersi aggiudicare la gestione. Vince chi rispetta quei requisiti facendo spendere la somma minore all'amministrazione. All'interno del bando sono contenuti quindi tutti i requisiti di qualità dell'acqua, ad esempio la composizione chimica che deve rispettare determinati standard igienico-sanitari.


"- "Il socio pubblico avrà ruolo di controllo [cioè possiede l'infrastruttura] mentre al socio privato spetterà la gestione [QUINDI ANCHE I RICAVI]"

Quella frase significa semplicemente che nel modello di gestione tramite società mista il privato propone il da farsi riguardo un determinato problema (ad esempio dei lavori di manutenzione) ma è comunque il pubblico che li autorizza, e questo perchè in una società mista 60%pubblico/40%privato è ovviamente il pubblico ad avere potere decisionale.


"Non sta scritto da nessuna parte che questo 7% debba servire al miglioramento della qualità del servizio, e questo è il motivo per cui se ne chiede l'abrogazione!"

Il rendimento del 7% (che come ribadiamo è alto, ma non è modificato da questo referendum) non deve necessariamente essere reinvestito nella rete idrica stessa, ma serve come mezzo per reperire gli investimenti di cui gli acuquedotti hanno bisogno, perchè se non c'è possibilità di guadagnare nessuno investe.


"Me sa che le menzogne, se c'è qualcuno che ce le viene a raccontà, forse sono questi quattro."

Tutto ciò che è scritto nel nostro documento è vero, documentato e verificabile tramite la bibliografia che puoi trovare a questo link: http://punto-lib.blogspot.com/2011/05/bibliografia-del-documento-sul.html


Inoltre ribadiamo che da parte nostra non c'è alcuna indicazione di voto, noi sproniamo semplicemente il lettore ad una scelta consapevole tramite l'esposizione di dati oggettivi e sbugiardiamo alcuni luoghi comuni che sono stati creati in questa campagna referendaria. Il fatto che siano stati creati da chi fa propaganda per il SI non può essere certo imputato a noi.

Anonimo ha detto...

"Assegnazione tramite gara ... All'interno del bando sono contenuti quindi tutti i requisiti di qualità etc..": requisiti di qualità sono inclusi in TUTTI i bandi pubblici: dai cantierini ai cantieroni al servizio di raccolta dei rifiuti... vi pare che funzioni?

ilPina ha detto...

Complimenti, serviva proprio un video (e un blog) così!

Anonimo ha detto...

Ottimo lavoro ragazzi. Chiaritemi un dubbio: se passa il Sì gli enti locali potranno oppure dovranno affidare la gestione dei servizi tramite gara aperta a tutti?

Punto Lib ha detto...

Grazie per i complimenti, cerchiamo sempre di fare del nostro meglio per chiarire le idee e informare correttamente.
@anonimo: con la legge attuale gli enti locali devono utilizzare la gara...se viene abrogata le normative europee di riferimento che sarebbero applicata prevedono prevedono comunque la gara per l'affidamento (a privati o pubblico), con la differenza che l'ente potrà andare in deroga più facilmente, procedendo con un affidamento in house (direttamente e senza gara). quindi, per rispondere alla tua domanda bisognerebbe in ogni caso attendere un ulteriore intervento del legislatore che chiarirebbe con una legge italiana la situazione. in linea di massima sarebbe più un "potranno" che un "dovranno".

Anonimo ha detto...

Ciò che davvero disturba non è l'intento o la diversa idea che avete (io sono per il Sì) ma la supponenza con la quale dite che le vostre idee ed opinioni sono VERITA'. Piantatela perchè sono opinioni e questi sono temi sui quali ci sono idee e discussioni anche più approfondite - tanto per il Sì quanto per il No - della vostra mitologica bibliografia che brandite come fosse la Bibbia... Eddaje...

Sgai@ ha detto...

-Gaia-

@Leonardo: "questi quattro" si sono sbattuti per rendere più chiaro il sistema burocratico italiano, trovare le leggi in questione e spiegare cosa realmente vogliano dire. Ai politici italiani non interessa darci spiegazioni, ma solo fare demagogia e aiutarli a ribaltare questo o quel politico.

@anonimo sopra di me: io non ho avuto quest'impressione. A me è sembrato invece che il nocciolo della questione sia: la classe politica ci manovra, è piena di paroloni, demagogia e burocrazia. Se credi che la legge sia un bene per il Paese accetto la tua opinione. Se credi che la legge sia un male per il Paese, accetto la tua opinione. Ma finché non ci arrivano tutte le informazioni e non si snellisce la burocrazia, non saremo mai in grado di capire a fondo una legge e quindi non saremo liberi di decidere cosa pensarne.

@.lib: complimenti, la penso come voi. Ci vuole trasparenza e informazione per essere davvero liberi di decidere!

Punto Lib ha detto...

@anonimo: ciao, ti ringraziamo comunque anche per le critiche, ma ci teniamo solo a ribadire che non abbiamo in alcun passaggio o documento fatto cenno a una nostra posizione specifica (non siamo nè per il SI, nè per il NO), vogliamo che si vada a votare comunque e che ognuno di noi abbia la piena consapevolezza di ciò per cui è chiamato a esprimersi alle urne. Non siamo strumentalizzati, non siamo politicizzati e non facciamo mistificazione, riportiamo solo le leggi e i documenti che abbiamo a lungo letto e riletto, così come sono.

Lord_Paramount ha detto...

Complimenti per il video, pur essendomi informato abbastanza devo dire che non si finisce mai di conoscere. Credo però che questo dimostri anche come il referendum - come strumento - vada ripensato, magari nell'ottica di escludere a priori alcune materie dalla possibilità di consultazioni referendarie sulle stesse. L'evidente tecnicismo di taluni settori renderebbe giustificabile la scelta (a cui potrebbe controbilanciarsi l'eventuale abbassamento o abolizione del quorum).

Anonimo ha detto...

Fatemi capire CHIARAMENTE una volta per tutte! Alla fine non serve a nulla andare a votare?

Punto Lib ha detto...

@anonimo: al contrario, secondo noi è necessario andare a votare...lo ribadiamo anche nell'esortazione finale del video.
Noi riteniamo che in buona sostanza il referendum non cambi molto le cose, ma siamo assolutamente a favore dell'andare alle urne, utilizzando comunque lo strumento di decisione popolare.
E' importante però che ognuno abbia cognizione di ciò che vota, sia in un senso che nell'altro. Da qui la nostra lunga documentazione e divulgazione di informazioni.

Unknown ha detto...

La stupidita' e' economicamente piu' conveniente dell'intelligenza. Bel video, ma non credo servira' a qualcosa.


Comunque, mi voglio divertire" abrogheranno la norma in vigore lasciando al governo il compito di rimpiazzarla. Da un lato c'e' Bersani il privatizzatore (e noi emiliani lo conosciamo bene), dall'altra Berlusconi l'aziendalista.

I polli attraversano comunque la strada, c'e' poco da fare.

Meno male che non vivo piu' in Italia.

Uriel

Marco ha detto...

@Punto Lib: Ciao, mastico un po' di diritto ma sono abbastanza digiuno quanto alla concreta gestione di servizi locali.
Quali sono gli altri servizi pubblici locali su cui si riverserebbe di fatto l'eventuale abrogazione?
Trasporti, pulizia e rimozione rifiuti, illuminazione (?) e...? E quali di questi allo stato attuale sono prevalentemente a totale gestione pubblica?

@anonimo 5 giugno 19:17
Da mesi sento gridare che la legge privatizza l'acqua, che faremo la fine dell'Africa, che le spese saliranno alle stelle e che sarà vietata ogni gestione del tutto pubblica.
Una puntuale analisi documentata (e quindi aperta alla confutazione) non è "supponenza" e "opinione" spacciata per "VERITA'".
Questo è uno schema sentito tante volte: quando suona la reclame è tutto autoevidente, ma alla prima voce critica il mondo diventa un mare di opinioni.

Punto Lib ha detto...

@Marco: purtroppo trovare documentazione sul punto che ci richiedi di apporofondire è terribilmente difficile. Tutto il sistema italiano è orientato "in direzione ostinata e contraria" alla trasparenza. Pensa che non siamo riusciti neanche a trovare i nomi degli appartenenti al cda dell'acquedotto pugliese (bisognava andare alla camera di commercio di Bari).

Di sicuro rientrano nell'ambito dell'applicazione della legge Ronchi trasporti e rifiuti; per il resto non siamo riusciti, nostro malgrado, a trovare informazioni puù dettagliate e ci scusiamo dell'incompetenza (dovuta soprattutto alla mancanza di tempo e manodopera).

Simone ha detto...

Salve, vorrei sapere in merito al secondo quesito che cosa accadrebbe se vincesse il Sì, alla luce della sentenza 25 del 2011 della CC.
Se la gara ad evidenza pubblica sarà comunque possibile grazie alla normativa UE, come si concilierebbe tutto ciò con l'abrogazione della "remunerazione del capitale investito"?
Cosa prevede la normativa UE in questo senso? Ci troverremmo in una situazione contraddittoria oppure anche il secondo quesito verrebbe automaticamente scavalcato?

Vi ringrazio sin da ora.

Elio ha detto...

Una puntuale analisi documentata (e quindi aperta alla confutazione) non è "supponenza" e "opinione" spacciata per "VERITA'".

E' opinione quanto quella dei referendari. I quali, anche loro, sbagliano a tacciare per verità la loro di opinione.

Quanto al video e alle ricerche dei simpatici ragazzi di puntolib, si tratta di cose magari utili e divulgative, ma certo non particoalrmente approfondite (basterebbe confrontare la loro bibliografia con quella di qualunque libro o monografia che si occupa del tema). Probabilmente gli mancano gli strumenti il tempo o la mandopera, ma questa enfatizzazione della loro ricerca mi pare eccessiva. Con rispetto parlando, s'intende.

Anonimo ha detto...

http://www.dirittodeiservizipubblici.it/articoli/articolo.asp?sezione=dettarticolo&id=439

giovanni ha detto...

ciao ragazzi sono giovanni pulente, ho scritto un articolo su illevanteonline.com, che potrete leggere!

CosmicMummy ha detto...

caro Punto Lib, hai lasciato un commento a un mio post sponsorizzando il tuo video. ti saresti anche potuto sprecare con un commento, sarebbe bastata anche solo una riga. ma grazie comunque di essere passato!

Punto Lib ha detto...

@Elio: possiamo giocare con le parole ma alla fine il senso è uno solo: chi si informa dovrebbe avere sempre il buon senso di condividere il suo sapere con gli altri.

@Simone: in realtà come si legge dalla sentenza n.25 il vuoto legislativo sarebbe colmato con le normative europee. tra queste, quella a cui si può far riferimento (poichè ha anche influenzato le successive)è la 95/50/cee che stabilisce i casi in cui è necessaria o meno la gara ad evidenza pubblica. ti posto il link http://www.venetoappalti.it/normativa/comunitaria/1992_direttiva_92-50.htm titolo 3 articolo 11. cito: "Le amministrazioni possono aggiudicare appalti pubblici di servizi mediante procedura negoziata non preceduta dalla pubblicazione di un bando di gara nei casi seguenti:
a) qualora non vi siano offerte o non vi siano offerte appropriate in risposta all'esperimento di una procedura aperta o ristretta, purché le condizioni iniziali dell'appalto non siano sostanzialmente modificate e purché sia trasmessa una relazione alla Commissione su sua richiesta;
b) qualora, a causa di motivi di natura tecnica od artistica ovvero per ragioni attinenti alla tutela di diritti esclusivi, l'esecuzione dei servizi possa venir affidata unicamente ad un particolare prestatore di servizi;" etc. Questo ti fa intuire che sostanzialmente la gara si potrà anche evitare, ma in ogni caso è doveroso un ulteriore intervento da parte del legislatore italiano.

@giovanni: grazie giovanni! siamo onorati di essere citati sul tuo giornale online!

@CosmicMummy: Ci dispiace di non aver postato anche un commento al tuo post. abbiamo linkato il nostro video come complemento alla discussione di cui facevi parte, ritenendolo valido già come nostro commento.

Anonimo ha detto...

invito chi voglia farsi un'opinione informata sui due quesiti a guardare questo video in cui sono state messe a confronto le ragioni dei si e dei no sui due quesiti referendari sull'acqua..

http://vimeo.com/24614721

Anonimo ha detto...

vorrei maggiori informazioni x quanto riguarda il 2 quesito:precisamente cosa si chiede di abrogare? se vince il no cosa succede? se vince il no aumentano le tariffe idriche?

Unknown ha detto...

se vince il no aumentano le tariffe idriche?
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NESSUNO puo' fare previsioni a lungo termini sulle economie di massa. Se qualcuno le sapesse fare giocherebbe con prodotti finanziari detti "futures" e sarebbe enormemente ricco.

CHIUNQUE pretenda di rispondere ad una simile domanda e' ipso facto un cialtrone, per la semplice ragione che previsioni di grande termine su economie di grande scale NON sono attualmente possibili, ne' da chi parteggia per il No , ne' da chi parteggia per il SI.

Mi fa ridere chi dice che "privatizzando in pochi anni le tariffe saranno alle stelle", perche' neanche i grandi esperti di economia sono capaci di fare previsioni ad un anno su economie di scala.

Uriel

Anonimo ha detto...

meno male esiste internet,si possono ascoltare le varie campane,posizioni,anche le posizione quelle libere,cioè neutre.

Anonimo ha detto...

se l'acqua sarà gestita dal privato,le tariffe dovranno aumentare x legge?

Simone ha detto...

Vi ringrazio ancora una volta. Quindi riguardo alla questione della "remunerazione del capitale del capitale investito " non vi sarebbe alcuna via d'uscita nel caso di un Sì: per ripagare l'interesse sul prestito il gestore dei servizi dovrebbe trovare un modo "alternativo"... O mi sfugge qualcosa?
Ve lo chiedo per esserene certo. Grazie!

Punto Lib ha detto...

@Simone: esattamente. L'interesse sul debito è del 7%, è fisso per legge e questo non viene sfiorato dal referendum. Se l'interesse non viene inserito in bolletta deve comunque essere pagato e le tasse sono in genere la fonte di questi pagamenti. Quindi non è vero che votando SI i privati non potranno fare profitti sugli investimenti; semplicemente i profitti non verranno pagati attraverso le tariffe.

Andrea Di Sorte ha detto...

Grazie ragazzi, vi abbiamo mesos in homepage sul sito dei Club della Libertà.
Trovo che avete fatto un lavoro egregio contro tanta disinformazione che in questi giorni riempie la bocca a molti.
Vi ricordo anche che le tariffe dell'acqua saranno soggette ad un ente regolatore che farà una media europea dei costi. Una sorta di calcolo dei costi standard che si fa per il federalismo,

grazie davvero di tutto!

Nicola ha detto...

Non siete gli unici ad essere dalla parte della vera informazione! Al link trovate un link molto interessante, contenente un file pdf che spiega praticamente le stesse cose che dire. NO ALLA DISINFORMAZIONE.

A.P.L.

http://www.facebook.com/notes/gli-amici-del-pelo-libero-official/riproponiamo-referendum-12-13-giugno/230687003613014

Ale ha detto...
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Ale ha detto...

Ciao ragazzi siete veramente in gamba! Volevo chiedervi se possibile alcune informazioni in più. Avrei 2 domande.
1) Leggendo l'articolo 8 del decreto attuativo è presente la norma "antiparentopoli" molto restrittiva che citate anche nel vostro video! Nel caso di abrogazione è previsto il subrento del diritto comunitario. In questo caso è prevista una restrizione così efficace?
2) L'articolo 5 del 23-bis cita:"Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere affidata a soggetti privati". Al di la di quel "PUO'" che è molto rappresentativo vorrei sapere se, nel caso avvenisse l'abrogazione, gli acquedotti potranno essere venduti dallo Stato? Praticamente se votando SI si dice NO alla proprietà pubblica della rete! Sembrerebbe piuttosto tragico...a meno che non ci siano riferimenti in altre normative.

GRAZIE MILLE DEL VOSTRO LAVORO
A.P.L.

Punto Lib ha detto...

@Ale:
1) abbiamo controllato e la risposta è no, non c'è nulla del genere nella normativa europea a quanto ci risulta, è una norma che fa parte del decreto Ronchi e in caso di abrogazione verrà abolita con esso;

2) anche qui la risposta è no, puoi stare tranquillo. La norma comunitaria prevede le stesse possibili modalità di affidamento della legge Ronchi, con meno restrizioni per la modalità di affidamento "in house". Inoltre la proprietà pubblica di acqua e acquedotti non viene mai messa in discussione, ne dalla legge italiana ne da quella europea.

IL BOLLATORE MISTERIOSO ha detto...
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IL BOLLATORE MISTERIOSO ha detto...
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giorgio antongiovanni ha detto...

complimenti ragazzi, è davvero un ottimo video e un ottimo modo di fare informazione.

con altri ragazzi ho da poco aperto un sito (giovani liberali lombardi) per trattare di tematiche liberali.

mi piacerebbe restare in contatto!

vi segnalo che fino a questa mattina qualche paladino dell'informazione aveva segnalato il vostro video a facebook come offensivo. quindi non poteva più essere condiviso. ho segnalato l'errore a facebook e ho invitato tutti i miei amici a fare lo stesso e in 20 minuti è stato riattivato.

ve lo dico perchè magari ci riprovano..

grazie della bella informazione

Punto Lib ha detto...

@giorgio antongiovanni: grazie mille per il supporto non ci eravamo accorti di nulla :)

Third Eye ha detto...

Respect!!

E, sempre a tema:

http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002313.html

Che mestizia una democrazia svilita con partigianerie, sciovinismo e voto da stadio <_<.

Anonimo ha detto...

Io voterò SI, ma faccio tantissimi complimenti a questi Ragazzi. Stanno comunque portando gente a votare, a esprimere un proprio parere, questo è vitale per la democrazia ( ragionate con la vostra testa ), aiuteranno anche a raggiungere il quorum del Si "spero". Bravi ragazzi la mia ammirazione.

Andrea ha detto...

1. Con il primo quesito si abolisce una legge che tra le altre cose ha OBBLIGATO le società interamente pubbliche a cedere almeno il 40% a privati. È vero che l'articolo riguarda qualsiasi servizio pubblico d'interesse economico, ma lo strumento che i cittadini hanno a disposizione è il referendum che è solo abrogativo, non permette di modificare la legge. Il messaggio che si invia al legislatore votando SI è: non ci va bene che una normativa del genere riguardi la gestione dell'acqua. È evidente che se la legge venisse abrogata si richiederebbe una nuova legge, anche per rispettare la normativa europea, ma si spera sia una legge di spirito diverso.

2. La libera concorrenza di fatto non ci sarebbe. Infatti l'articolo di cui si chiede l'abrogazione nel secondo quesito stabilisce che le tariffe del servizio siano completamente stabilite in base a criteri ben definiti, tra cui la remunerazione adeguata del capitale investito. Questo inanzitutto è in contraddizione con quello che dite, cioè che nella gara d'appalto si valuta la tariffa più economica in rapporto alla qualità: la tariffa non è stabilita dal gestore, quindi non può essere un parametro della gara pubblica.
Quello che dite sulle reti idriche sarà sicuramente vero, ma non mi sembra corretto attirare investitori scaricando tutti i costi sui cittadini, per un servizio che in quanto vitale dovrebbe essere praticamente gratuito.

Andrea ha detto...

A parte ciò, le uniche cose false o inesatte del vostro documento sono:


1. Non stanno privatizzando l'acqua perché le reti rimangono pubbliche. Chi parla di privatizzazione dell'acqua intende privatizzazione della gestione, non delle reti: la legge FORZA la privatizzazione (che anche prima era permessa).


2. I comuni possono scegliere di lasciare la gestione a società pubbliche "in house": FALSO.

Dall'articolo 15 della legge 166/2009:
8. Il regime transitorio degli affidamenti non conformi a quanto stabilito ai commi 2 e 3 e' il seguente:
a) le gestioni in essere alla data del 22 agosto 2008 affidate conformemente ai principi comunitari in materia di cosiddetta ‘‘in house’’ cessano, improrogabilmente e senza necessità di deliberazione da parte dell’ente affidante, alla data del 31 dicembre 2011. Esse cessano alla scadenza prevista dal contratto di servizio a condizione che entro il 31 dicembre 2011 le amministrazioni cedano almeno il 40 per cento del capitale attraverso le modalità di cui alla lettera b) del comma 2;

E comunque alla scadenza del contratto bisogna indire la gara d'appalto. Sono solo pochi casi eccezionali che hanno la facoltà di effettuare l'affidamento "in house", come esplicita il comma 3:
3. In deroga alle modalità di affidamento ordinario di cui al comma 2, per situazioni eccezionali che,
a causa di peculiari caratteristiche economiche, sociali,ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento, non permettono un efficace e utile ricorso al mercato, l’affidamento può avvenire a favore di società a capitale interamente pubblico, partecipata dall’ente locale, che abbia i requisiti richiesti dall’ordinamento comunitario per la gestione cosiddetta “in house” e, comunque, nel rispetto dei principi della disciplina comunitaria in materia di controllo analogo sulla società e di prevalenza dell’attività svolta dalla stessa con l’ente o gli enti pubblici che la controllano.


3. Come ho già detto sopra, se come dite le tariffe le decideranno sempre e comunque i politici, la convenienza delle tariffe di un'azienda piuttosto che di un'altra non potrà essere un criterio di selezione della gara a evidenza pubblica.


4. I politici non hanno potere assoluto e sono eletti da noi, quindi ci dovremmo essere noi a fermarli! A differenza dei mebri di un CdA di una multinazionale dell'acqua, che dopo aver fatto danni ambientali e sanitari raccogliendo profitti GARANTITI per legge scappa ad Antigua.


5. Anche se uno preferisse l'affidamento dell'acqua al libero mercato, la legge attuale non fa questo. La vera concorrenza ci sarebbe se l'utente potesse scegliere tra l'acqua di più gestori in base alle tariffe e alla qualità del servizio, come avviene già per l'elettricità, la telefonia fissa e mobile, il gas, nonostante le infrastrutture (le reti fisiche) siano ancora in gran parte di proprietà di chi aveva il monopolio di stato (per esempio telecom). Invece in questo caso con l'acqua si avrebbe una situazione per cui una volta che una società ha vinto la gara d'appalto fino alla scadenza del contratto ha monopolio del servizio du un dato territorio. Il monopolio non è forse la cosa più antiliberale? O forse di stato non va bene e privato invece sì? In Francia funziona così e capita che in un comune si paghi l'acqua 3 volte quello che la si paga nel comune accanto. E non pensiate che siano piccole società locali a gestire il servizio: sono 2-3 multinazionali dell'acqua in tutto. Una società interamente pubblica o una piccola società locale di fatto non ha speranza di vincere la gara d'appalto contro tali colossi.

Victoire ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=E_-UlVgwO8M&feature=share

Giovanni L ha detto...

Bravi bravi bravi bravi finalmente qualcuno in Italia che non impone il si o il no ma spiega oggettivamente come stanno le cose, lasciando poi libertà di scelta. Mi avete risollevato veramente, credevo che lo spazio per i fatti era stato occupato tutto da chiacchiere e tifoserie, mentre invece mi fa piacere che almeno 3 persone al mondo hanno voglia di andare oltre a ciò. Di nuovo bravi bravi bravi.

Project 2501 ha detto...

Vi ringrazio per questo video.
Ho cercato in giro informazioni sul referendum, su "cosa succede se vince SI" e su "cosa succede se vince NO".
Inutile dire che la risposta e' sempre stata piu' o meno in questi termini: "VOTA SI O MORIREMO TUTTI DI SETE!!!" (oppure "VOTA SI!!!" oppupre ancora "DEVI VOTARE SI!!!" ecc.).

Grazie ancora, voi state facendo informazione.

Anonimo ha detto...

buongiorno a tutti!! devo dire che nel video ho sentito nominare talmente tanto il ministro ronchi che mi ha fatto pensare subito ad una sorta di propaganda politica.. non sono pienamente a conoscenza di tutti i dati in vostro possesso, SICURAMENTE MI DOCUMENTERò anche se ormai il mio si l'ho già espresso con convinzione!! nel primo video, nella prima parte, si ha come la sensazione che diffidiate da tutto quello che è gestito pubblicamente e sembra che mettiate in guardia i votanti con una sorta di strategia della paura dell'indebitamento... IL DEBITO PUBBLICO è ALTISSIMO!! I POLITICI HANNO TENUTO BASSI I PREZZI INDEBITANDO GLI ACQUEDOTTI!! E tutte queste frasi che, come ha già affermato qualcuno lasciano il tempo che trovano...

Anonimo ha detto...

dovremmo quindi fidarci di pseudo speculatori privati??? chi garantisce la qualità del sistema? i controlli? gli enti pubblici che i percentuale controllano l'organico?? MAAA MAI SENTITO PARLARE DI BUSTARELLE? DI MAFIA? la dove c'è un investitore privato che può speculare su di un bene irrinunciabile come l'acqua, voi non vedete un nesso con la malavita legalizzata??? PERCHè MAI DOVREBBE ARRIVARE IL PRIVATO A FINANZIARE E A "SALVARE" LA RETE IDRICA? il cane non muove la coda x niente... piuttosto, MAI SENTITO PARLARE DI SERVIZI PUBBLICI CHE SI AUTOFINANZIANO CON LE BOLLETTE CHE GIà PAGHIAMO N O N A SCOPO DI LUCRO?? come dovrebbero funzionare tutti gli altri servizi tra l'altro.. PERCHè ci dev'essere SEMPRE qualcuno a monte? X quanto riguarda la privatizzazione NON OBBLIGATORIA, basta guardare programmi di informazione quali anno zero e ballarò x realizzare di essere già a conoscenza del "problema" NESSUNO ha insinuato, almeno nessun politico, che l'acqua in certi casi non si potrà privatizzare..

Anonimo ha detto...

visto che siete molto bravi, e lo credo davvero, perchè invece di cercare il cavillo pro p anti referendum non ci fate due conti..? siamo nuclei famigliari che viviamo in una casa così detta, bifamigliare.. paghiamo in totale una bolletta annua di circa 500 euro.. IN 3 FAMIGLIE.. non è tanto!! x ora.. ecco, io vi porto il mio esempio, se voi riusciste a fare un calcolo approssimativo di tutte le bollette annue che si pagano in alcune città campione, così, tanto x capire a quanto ammonta l'intero capitale e dove va a finire.. magari, salterebbero fuori sprechi, stipendi stra gonfiati di amministratori locali e via dicendo.. chi lo sa?? ma voi potreste scoprirlo!!

MMST ha detto...

Andrea il documento non dice inesattezze perchè:

1 sono stati i referendari a parlare di acqua come bene pubblico, di proprietà pubblica dell'acqua, non a parlare di gestione del servizio di distribuzione, pertanto bene hanno fatto i ragazzi a specificarlo.

2 Dici falso ma nei fatti posti l'articolo di legge che conferma che hai torto. Il comma parla di circostanze eccezionali ma non specifica i criteri e soprattutto l'istituzione che può contestare al comune la mancata eccezionalità dell'affidamento. Ergo il comune basta che scriva una relazione all'antitrust e può affidare in house il servizio.

3- Lo schema delle tariffe dipende anche dai costi operativi, pertanto un'azienda spendacciona non sarà preferita rispetto a un'azienda efficiente. Inoltre l'appalto non comprende solo i costi ma anche la qualità e i progetti degli investimenti.


4- Devi spiegare dove sono le multinazionali con poteri assoluti dato che in tutta italia le concessioni assegnate ai privati sono due il resto sono assegnati a municipalizzate o a società miste di controllo pubblico con i politici che hanno si potere assoluto, e il fatto che li si elegga non vuol dire dagli carta bianca di assegnare concessione ai parenti. Poi i politici non scapperanno ad Antigua ma ad Hammamet si.

5. E' stato ripetuto non è un problema di tariffe (sono decise e controllate dai politici in ogni caso), è un problema di un minimo di trasparenza in più nell'assegnazione che la legge ronchi ha cercato di introdurre.
SEnza il sindaco l'assegna sottobanco al parente di turno, questa è la norma e non ha nessun motivo per non farlo.

GoatWolf ha detto...

Bel video, giusta la questione della presa di coscienza, ma credo che in questo caso il punto non sia l'abrogazione in sé quanto il segnale di una posizione condivisa dei cittadini sulle questioni dei beni comuni e del nucleare. Non voglio sminuire un referendum riducendolo a una sorta di "sondaggio", però le interpretazioni delle norme si sprecano e sono tutte molto convincenti, sia di quelli che spesso erroneamente vengono tacciati di demagogia (i sostenitori del Sì) che di quelli come voi, interessati alla chiarezza; è difficile render chiare le norme, come dite voi per primi, perciò è tutto sommato accettabile il rischio di scadere nel semplicismo delle campagne sloganistiche. Se poi la gente non si informa neanche così, non possiamo farci nulla. La partecipazione popolare al referendum è il dato di maggior rilievo: anche se i politici tendono a fregarsene, è chiaro che chiunque si metta a dire d'ora in poi "privatizzeremo l'acqua e svilupperemo il nucleare, nel rispetto delle leggi europee" perderà consensi, a maggior ragione se questa votazione non ha cambiato granché le regole del gioco. E' brutto dirlo, ma accontentiamoci e aspettiamo che si riformi il sistema referendario stesso.

Anonimo ha detto...

Salve ragazzi, a fronte di alcune critiche a voi rivolte, mi par giusto sottolineare che quello che avete fatto non è poco ed in ogni caso apprezzabile! Ok! le sviste, gli errori possono, contro la vostra volontà, fuorviare l'approccio alla problematica ma ritengo sia gia difficile svolgere un lavoro di carattere generale figuriamoci svolgerlo senza perdersi in qualche gap. Ad esempio voglio sottolineare che il ragazzo con la polo blu a righe sostiene che in seguito all'abrogazione subentrerà una legge uguale alla Ronchi. Cio significa che una qualche percentuale ai privati che partecipano alle gare sarà in ogni caso posta in essere? Perchè pare proprio che il referendum volesse abrogare questo 40% e per farlo doveva intervenire per forza di cose sulla legge nella sua interezza.

Domanda 2: che in Italia i servizi idrici prevedono una partecipazione dei privati ormai è da un po. Che legge l'aveva stabilito? e se il tema era la privatizzazione in genere perchè non si è intervenuti su questa anzichè sulla Ronchi che comunque lascia completa autonomia al pubblico?.

Fatemi sapere per favore.

Anonimo ha detto...

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